mercoledì 14 giugno 2017

Momenti di trascurabile felicità

Sto attraversando la piazza delle Halles di Tours, vicino a casa.
14 giugno, ore 21.30 (i francesi scrivono sistematicamente 21h30), 26 gradi, il cielo è ancora chiaro e le rondini girano che è una meraviglia.
Sono uscita di casa un'ora fa per incontrare Antonio e Maria Grazia al Tourangeau, il bar centrale del mio quartiere. Ho consegnato a Maria Grazia il sacchetto di 3 kg di verdure bio (panier) dei Jardins du Contrats, dato che da oggi è diventata lei la mia socia di panier, al posto di Frédéric. Con Antonio ci siamo scambiati un po' di informazioni sulla dichiarazione dei redditi: dobbiamo pagare le tasse per la prima volta in Francia e siamo in ritardo. Siamo d'accordo per andare ancora una volta al Centre des Impôts, che qui è il solito palazzone statale di uffici tipo alveare ma senza coda.
Piccole commissioni in chiusura di giornata. Ho pure buttato il vetro che si accumulava in cucina da qualche mese, sentendomi di avere un po' migliorato la situazione in casa.
Al bar una bella pinta di panaché (birra e limonata) mi ha sollevato i pensieri e la stanchezza, quattro chiacchiere con i miei amici e la piccola Bianca, la figlia bilingue di 8 anni della mia amica, che dice cose ingenue con l'accento francese e i dentini in fuori, mi hanno fatto ritrovare la voglia di perdere tempo insieme, dopo tanta efficienza. Il Festival aveva quasi azzerato il mio tempo libero negli ultimi mesi.
E ora, salutati i miei amici, facendo i 400 metri che separano casa dal Tourangeau, con gli stridii delle rondini - hirondelles - nelle orecchie, all'improvviso penso che sto proprio bene.
Sto dormendo poco e ancora non è arrivato il momento di fermarmi perché in questi giorni sto preparando la musica per la serata di tango di sabato prossimo - ebbene sì, ancora una volta DJ Serena! Eppure sto proprio bene.
Oggi ho promesso che andavo a dormire alle 21h30 per recuperare il sonno perduto, e invece come sempre ritardo, ma stasera voglio scrivere due righe qui e condividere con qualcuno, con voi, con te, questo momento di trascurabile felicità che anche tu hai sicuramente già vissuto in una forma simile a rondini, cielo azzurro tiepido e panaché.

Sto proprio bene qui e ora, è un'intuizione, non prevedo nulla per domani e per il prossimo minuto.

"I momenti di trascurabile felicità funzionano così: possono annidarsi ovunque, pronti a pioverti in testa e farti aprire gli occhi su qualcosa che fino a un attimo prima non avevi considerato"
da "Momenti di trascurabile felicità" di Francesco Piccolo.
Grazie Annalisa per questo regalo!