domenica 14 agosto 2016

Bandierine

Chiacchierando davanti ad una birra con Cédric di bar e ristoranti carini, vengo a sapere che lui ha messo in pratica qualcosa di molto semplice che io ho sempre immaginato di fare: segnare su una cartina i locali che ha visitato. Lo scopo, oltre a quello dichiarato di ricordarseli, è quello di tenere traccia dello stato di avanzamento della lenta ma inesorabile scoperta di TUTTI i locali della città. Una specie di gioco nerd, ma che trovo divertente e in certo qual modo rassicurante. La rassicurazione del tracciamento del percorso, del completamento, della collezione, dell'appropriazione.
Anche se atipico - cioè carino, simpatico e sveglio - Cédric è un informatico e questo spiega tutto.
Che poi devo ancora capire se e quanto è atipico!

Anche se non ho mai attaccato ad un muro la piantina di una città con le sue bandierine, ho un lato nerd che mi fa tendere alla stessa modalità di ricerca. Forse per la mia natura di aspirante persona metodica, forse  per l'impostazione analitico-sistematica dei miei studi, mi è spesso capitato di pensarmi ad affrontare la scoperta del Paese-Francia suddividendo il compito in piccole parti. Il che consisterebbe nell'organizzare viaggi in diverse città durante i weekend, per visitarla piano piano TUTTA.
Chiaro che si tratta di un'utopia, un asintoto, in un Paese che è esteso quasi il doppio dell'Italia: magari giusto a S. Marino sarebbe realistico pensarlo.

Oggi, ferragosto, è passato un anno dal mio primo giretto turistico aurorganizzato, ad Angers. Nel corso dell'anno varie altre bandierine immaginarie sono state piantate qua e là dopo la prima, a sancire l'appropriazione (tra tante virgolette), il passaggio (troppo poco), o meglio il mio primo assaggio di un posto.

Livello razionale: la bandierina rappresenta un primo grado di conoscenza di un posto, di profondità diversa caso per caso. Sancisce che io lì mi so a grandi linee orientare, che ho incamerato delle immagini vere ad integrare quelle di Google, talvolta addirittura che grazie a qualche "spiegone" - come dice mia sorella - letto nei punti di interesse storico possiedo l'informazione minima che mi consentirebbe di parlare per un minuto della città. O anche che ci sono rimasta a vagare per un pezzo cercando un parcheggio o un indirizzo.

Livello emotivo: la bandierina trattiene i ricordi legati alla visita di quella città, come la foto di una cartolina fissa nella nostra memoria l'immagine del lungomare. Le persone che ho incontrato, gli amici che erano a spasso con me, i baretti, i pensieri, il colore del cielo e dei muri, l'atmosfera respirata quel giorno in città, la ragione che mi ha portato lì e non altrove. Soprattutto le foto che ho fatto, le immagini che ho scelto di portarmi via, comporranno la forma del ricordo.
La faccia di una città che si forma standoci, poco o tanto, sostituisce le immagini che il semplice nome inizialmente evocava in me. Ogni mattina andando al lavoro passo ormai con noncuranza in una via da cui si intravede uno scorcio della Tour Charlemagne, uno dei campanili rimasti della basilica di S. Martino da Tours. Mi ricordo che i primi giorni facendo questa strada la guardavo pensando un giorno di prendere il tempo per esplorare quella chiesa antica di cui vedevo una parte. E che dopo averla vista sarebbe diventata un pezzo di città conosciuta, una bandierina in effetti. E che la reazione vedendola successivamente e ripetutamente sarebbe cambiata.

In questo spazio che considero un quaderno di viaggio sto per registrare fedelmente i nomi delle città che non sono più solo una parola e una posizione sulla cartina. Che ci sia andata intenzionalmente, o per una sosta improvvisata, per un cambio di programma poco importa (qui si dice uguale, peu importe). Da brava nerd, per mio piacere e vostra noia cerco di raggrupparli nello stesso spezzone tra un punto e virgola e il successivo se hanno fatto parte dello stesso viaggio. Mettendoli pure in ordine temporale, tranne per la regione di Tours. Ciò che è a portata di passeggiata in bicicletta non lo metto, che fa parte di Tours e dintorni.
Non solo: un elenco così nel blog è veramente brutto da vedere, ho deciso che dedicherò un post unicamente per questa lista che ha una certa importanza solo per me, e che se mi decido ad essere un po' più nerd metterò a giorno in tempo reale (en temps réel, anche questo si dice uguale).

In Touraine: Chenonceau con Terry, Fondettes, Amboise già tre volte con vari amici, Rochecorbon, Bléré, Blois con Simona,

Fuori dalla regione Centre:
Mont Saint Michel, Saint Malo, Dinan, Dinart, con Nicola e Francesco; Carnac, Audierne, Quimper con Francesca; Dreux, Chartres; Saumur, Nantes con mia sorella; La Bourboule; Grenoble; Caen, Port en Bessin con Michele; Limoges, Chedigny con Chiara e Michele; Bordeaux, Contis-les-Bains, Biarritz, Saint Jean de Luz con Frédéric proprio questo weekend di ferragosto.

E già mi rendo conto che potrei aver dimenticato qualcosa - non tipo Tours e Parigi, eh, quelle non si contano :)
Eh sì: il vero nerd mette le bandierine mano a mano, mica aspetta un anno a segnarsi le cose.
Petite joueuse, si dice, piccola giocatrice: cioè "che scarsa"!