lunedì 28 dicembre 2015

Problema a tre corpi

Cari amici,
vi scrivo adesso che ci siamo da poco rivisti in Italia sotto Natale. Che bello che è stato vedervi!
In questa vacanza di due settimane che mi sono concessa al quinto mese dal trasferimento (di già?) ho rivisto tantissimi amici e famigliari, un vero bagno di abbracci affetto e sorrisi. Ripenso a quando sono andata a trovare i miei cari colleghi ST ad Agrate, alla cena del GAS Martesana, alla serata di biodanza, alla birretta per il compleanno di Eleonora. Sono stata dalle mie estetiste Laura e Nadia e dal mio parrucchiere Alan a Milano, ormai per me insostituibili da molti anni. Ho pranzato e cenato con voi e mi avete pure ospitato. In due settimane ho dormito in quattro letti diversi, ho tenuto su lo stesso paio di jeans, ho portato una valigia e uno zaino in giro tra Milano, Mezzocorona, Cogoleto e poi ancora Milano. Sono arrivata con dolcetti francesi biologici e ripartita con un bagaglio di vestiti di Francesca a cui ho passato la malattia dello swap party. È stato un po' faticoso far stare tante cose in pochi giorni, ho dormito poco, ma è stato molto bello.

Tante volte mi è sembrato di non essere mai andata via.

Ripensavo a tutto questo durante il viaggio di ritorno in Francia, e ad un certo punto mi sono trovata con un matassa confusa da districare, che ha a che fare con la nostalgia, le scelte fatte, i progetti futuri. Dato che però ultimamente sto vivendo molto nel "qui e ora", grazie al cielo, la matassa la metto un attimo da parte perché richiama quelle eterne domande umane:
Chi sono?
Da dove vengo?
Dove vado?
che se affrontate senza calma rischiano di dare tante paranoie! Invece noi "lo scopriremo solo vivendooooo....."

Perciò ho iniziato ad occuparmi di una piccola riflessione - che è solo lontana cugina di queste grandi domande queste grandi domande ma che nel breve termine potrebbe influenzarmi molto - che usando le parole del mio amico/ex collega Nicola, che ne ha maturato una lunga esperienza diretta, chiamo "problema a tre corpi".
La Fisica lo mette giù in una forma un po' complicata:
https://it.wikipedia.org/wiki/Problema_dei_tre_corpi
A me invece serve usare questa espressione per indicare la complessa situazione che Nicola descrive sinteticamente così:
"parti da un posto; vivi in un altro e poi vai in un terzo".
Succede quindi che se ad un certo punto della tua vita hai lasciato il paese natale per studiare o lavorare in un'altra città, che ci rimani fino al punto di metterci radici, che poi però capita che ti devi o che vuoi spostarti di nuovo, finisce che la destinazione delle vacanze è spesso predefinita: sono dei ritorni a casa. I primi tempi - ne sono certa - il problema non si pone neppure perché si desidera proprio tornare a casa, cioè alle due case delle due città importanti: quella della famiglia d'origine e quella dove stanno gli amici. Se si vogliono frequentare decentemente entrambi i posti, è giocoforza dedicare quasi tutto il tempo lasciato libero dal lavoro a questi viaggi. E dove va a finire, però, la possibilità di viaggiare in posti nuovi? D'accordo che si dice che in Francia danno tante ferie, ma non credo abbastanza per soddisfare questa grande necessità di muoversi.
A Milano ho vissuto per molti anni metaforicamente con la valigia pronta per tornare in Liguria dai miei nel weekend. I ritorni si sono diradati negli anni man mano che le mie radici milanesi si rinforzavano e il baricentro si spostava, ma era sempre possibile limitare al weekend la frequentazione della famiglia, e le vacanze erano altrove.
Ora no. Devo dedicare ferie, voli, treni, soldi, tempo ed energie per andare a trovare le persone care che mi hanno visto andare via, che hanno assistito al processo di rimescolamento delle carte in tavola. Vorrei però trovare un punto di equilibrio conveniente alle mie necessità: in cui sia possibile radicarmi nella nuova città, restare vicina alle persone a cui voglio bene e coltivare il piacere di viaggiare... se mi sono trasferita all'estero è anche perché mi piace moltissimo viaggiare, conoscere nuovi modi di vivere e vedere la vita, di mangiare, parlarsi, spostarsi, lavorare, pensare.
Questa volta parto un po' più preparata: voglio sentirmi veramente a casa nella nuova città, far sparire quella valigia immaginaria già pronta per la partenza successiva, e concedermi anche la libertà di pensare ad un viaggio in un posto nuovo, magari organizzato proprio con gli amici o la mia famiglia! Vi va di fare le vacanze insieme a me? siete pronti?

Qualcuno di voi mi ha chiesto durante queste vacanze in Italia "Quando ritorni?"
La risposta non la so ancora. Ora che sono appena tornata non ci penso troppo e cerco di trattenere su Tours quel baricentro mobile che mi ispira tante riflessioni, ma si sa che tornerò e credo intorno a fine marzo.

C'è quindi la possibilità di fare vacanze nello stesso posto, oppure di vederci in Italia quando torno, però ho capito che il modo che adesso mi piace di più per vedervi è avervi qui a Tours. Ospitarvi nella cameretta sul soppalco col soffitto basso, farvi conoscere i miei nuovi amici, farvi vedere i posti dove vado in questa bella città... che è quello che sto facendo con mia sorella in questi giorni! Grande Chiara che mi sei venuta a trovare!!!
E voi non esitate, aspetto le prossime prenotazioni :)

Un grande abbraccio, a presto

Serena

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