giovedì 8 settembre 2016

Passione

In questo momento una coppia da qualche parte si sta separando, in questo momento un’altra si sta formando. Osservare da fuori queste vicende è curioso, certe volte invece ci sei dentro.
Vedo le coppie in giro – in Francia ce ne sono molte che camminano tenendosi per mano, di tutte le età – e mi immagino il momento in cui i due hanno saputo che si piacevano.
Una sera davanti al ristorante Les Blancs Manteaux una coppia si è formata; un giorno davanti al tabacchino tra rue Coppée e rue du Maine una coppia si è separata. I posti testimoni di tutte queste emozioni hanno un ruolo? influiscono sui pensieri, sulle parole, sull’ispirazione? restano testimoni neutri? Raccolgono e conservano un po’ di quelle emozioni a spasso?
Abito al secondo piano in una casa che sta su una strada stretta. Una sera, appena tornata dal lavoro, ho sentito da giù di sotto due voci giovani parlare con un tono di voce insolito: addolorato lei, risentito lui. Sconfortati entrambi. Una scena molto intima, molto triste.
Lei camminava verso di lui che si stava allontanando. Ogni qualche passo la preghiera di restare, subito seguita da un motivo in più per rinfacciare una colpa dolorosa, o fastidiosa.
La ragazza ha iniziato a piangere, lì sotto la mia finestra. Che pena: il tono di lui si è un po’ abbassato ma ha conservato il rancore; doveva esserci una grande ferita a farlo parlare cosi’, o un grande orgoglio.
Abito vicino alla strada, da casa mia si sente quello che dicono le persone quando passano. In quel momento, con il cielo grigio che forse andava a piovere, nessun altro passante. C’erano solo i due ragazzi addolorati, nei loro vestiti estivi scelti al mattino senza sapere cosa sarebbe successo alle sei di sera, a consumare la fine della loro storia sul marciapiede davanti alle mie finestre. La compassione per quei due e per l’umanità che soffre gratis per le pene d’amore mi ha fatto mettere nello stereo una musica dolce e definitiva; per dare uno sfondo un po' più colorato dei muri biancastri delle case ai loro ricordi belli, che in quel momento dovevano affollare le loro menti. Per provare a dare un atterraggio un po' più morbido dell'asfalto ai cocci della loro storia. E ho alzato il volume.
"Passione" (Neffa, 2007).
Finita la canzone ancora qualche parola, poi torna il silenzio in rue Charpentier. Cioè no, i soliti rumori: tornano i passanti, qualche auto, mi affaccio e i due ragazzi non ci sono più.
Magari mi sono fatta un film e gli ho solo rotto le scatole; forse quei due volevano menarsi e gli avrebbe fatto pure bene.
Comunque sia, ragazzetta in pantaloncini e coda di cavallo, ascolta quello che dice Raffaella Carrà: se ti lascia, lo sai che si fa? trovi un altro più bello che problemi non ha.
Tanti auguri! (1978)



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