giovedì 19 maggio 2016

Scritto con un pennarello

Questa sera sto pensando a Frédéric, il mio amico francese.
Non ho altri amici francesi, diciamo che gli altri sono state delle delusioni. E comunque non erano tanti. Ma Frédéric vale 100.
Una cinquantina d'anni, direttore ateo o quasi di una scuola cattolica. L'ho conosciuto al cinema, 6 mesi fa, all'anteprima di un bellissimo documentario che mi ha segnato: "Demain".

http://www.demain-lefilm.com/le-film

Frédéric era amico del regista, così dopo il film sono andata a casa sua per la prima volta con un po' di altra gente a continuare a parlare di quel mondo di idee e di soluzioni per evitare lo scatafascio verso cui spesso mi sembra di vedere andare l'umanità. Molto bello, in Italia uscirà ad ottobre. In Francia ha appena superato un milione di spettatori. E ha vinto il César, cioè l'Oscar francese, per il miglior documentario. Con Frédéric condivido tante idee e modi di vedere le cose. Con Frédéric divido il sacchetto di verdure bio (e un po' pure solidali) a sorpresa, il "panier", che una volta alla settimana i Jardins du Contrat ci preparano da quando ci siamo abbonati.
È un francese atipico: aperto, generoso, spiritoso, accogliente fin da subito. Non a caso ha vissuto molti anni all'estero.
Da un annetto la domenica mattina prepara una zuppa ed invita chiunque a casa sua per condividerla. Anche gente conosciuta al cinema la sera prima. Anche amici di amici, e dice sempre "non portate nulla". Io non ce la faccio e porto sempre qualcosa invece, in particolare i biscotti del Mulino Bianco quando torno dall'Italia. Adora i Pan di Stelle. Tables Ouvertes, ha chiamato l'evento.
Da un paio d'anni ospita un ragazzo congolese suo ex-allievo che era finito in mezzo alla strada al compimento dei 18 anni, termine legale del diritto di un minore ad essere accolto nei foyer francesi. Questo ragazzo si chiama Merveille e anche la famiglia di Frédéric gli si è affezionata. Forse anche più di Frédéric stesso.
Lo dico perché Frédéric mi ha raccontato che suo padre qualche giorno fa si è raccomandato con lui di prendersi cura di Merveille. Una delle ultime raccomandazioni al figlio, suo padre era molto malato.
Oggi c'è stato il funerale del papà di Frédéric, a Bordeaux. Ieri, prima che partisse, ci siamo visti per dividere il nostro panier. Mi ha raccontato che con i suoi famigliari hanno deciso di portare dei pennarelli al funerale, in modo tale che tutti potessero scrivere un messaggio sul legno della bara di Jean-Barthélémy Murat, prima che se ne andasse verso il compimento del viaggio: il falò.
Così è da un po' che ci penso, ad una frase da lasciare a Jean-Barthélémy. Penso a tante frasi, penso che la sua famiglia numerosa gli vuole molto bene, e che è bellissimo sapere che lo vuole salutare con un gesto affettuoso e collettivo, un grande abbraccio.
Questo bene che si moltiplica è l'insegnamento trasmesso dai genitori ai figli attraverso la realizzazione dei valori nel quotidiano. Frédéric ha un fratello adottivo; Frédéric e suo fratello hanno a loro volta adottato dei bimbi.
Questo bene si moltiplica ancora e arriva fino a me, fino a voi.

Un grande abbraccio, Fred.

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